Cos’è un tartufo?

Il tartufo è un fungo ipogeo e simbionte.

Ipogeo, ovvero che svolge il suo intero ciclo vitale nel sottosuolo; simbionte, in grado di formare un legame di aiuto reciproco con una pianta ospite definito “simbiosi micorrizica”.

Quello che noi siamo soliti consumare, in realtà è solamente il corpo fruttifero di un organismo molto più grande e complesso definito fungo. Questo è infatti costituito da micelio, “la pianta” del fungo, e il corpo fruttifero.

Questo vale anche per gli altri funghi (porcini, finferli, chiodini, eccetera) definiti, invece, epigei, in quanto, parte del ciclo vitale, la fruttificazione, avviene fuori da suolo.

La simbiosi micorrizica

 Come già accennato, il tartufo, per svilupparsi necessita di instaurare un rapporto di simbiosi micorrizica con una pianta superiore.  Questo particolare legame di aiuto reciproco è indispensabile per la vita del tartufo che, non essendo in grado di fotosintetizzare, riceve diverse sostanze nutritive dalla pianta (es. carbonio e zuccheri). In cambio, il tartufo, con il suo micelio “legato” alle radici delle piante mediante le micorrize, riesce ad assorbire maggiori quantità d’acqua e sostanze nutritive.

E’ bene quindi rispettare l’ambiente, il suolo e le piante dove si rinvengono tartufi in quanto se dovesse venire a mancare questo delicatissimo rapporto si avrebbe l’interruzione temporanea o perenne della produzione di tartufi (e altri funghi simbionti: porcino, finferlo).  Si ricorda, quindi, di avere molta cura nel cavare il tartufo: buche eccessivamente grandi, rottura delle radici e buche non ricoperte di terra causano il disfacimento e la morte delle micorrize!!!

 

simbiosi

 

 

 

Il ciclo vitale del tartufo

Il ciclo vitale del tartufo inizia con la germinazione delle spore che sono contenute nella gleba (parte interna del tartufo). Le spore si legano alle radici formando micorrize. Dalle micorrize si sviluppano le ife, sottilissimi filamenti che costituiscono il micelio. A maturazione del micelio, vengono prodotti degli abbozzi fruttiferi che col tempo (si parla di mesi) si sviluppano fino a formare il tartufo. Giunto a maturazione, il tartufo emana il caratteristico profumo in grado di attrarre animali selvatici che ne vanno ghiotti e “disseminano” in giro per l’ambiente le spore in grado di sopravvivere alla digestione. Da qui riparte il ciclo.

L’uomo, invece, prelevando il tartufo dall’ambiente, sottrae tutte le spore utili alla rigenerazione di nuove o preesistenti tartufaie. E’ buona regola, quindi, riportare nel bosco gli scarti dei tartufi puliti a casa spargendoli in potenziali aree con terreno e piante idonee alla crescita del tartufo, se non, addirittura, nello stesso punto di raccolta.

 

ciclovitale

 

 


 

Tuber magnatum Pico

TARTUFO BIANCO PREGIATO

(non presente nel territorio lariano)

pico2

 

CARPOFORO  Generalmente di forma irregolare lobata, sinuosa, tondeggiante; dimensioni variabili, a volte oltre il chilogrammo 
 PERIDIO Superficie liscia o finemente granulosa, di colore giallo paglierino, ocra
 GLEBA Bianco giallastra con toni nocciola, solcata da  numerose vene biancastre, esili e numerose
 PROFUMO Spiccato e gradevole a maturità, caratteristico della  specie, complesso e leggermente agliaceo
 SAPORE Molto gustoso, ricorda il formaggio grana
 PIANTE Salici, pioppi, nocciolo, farnia, roverella, tiglio 
 HABITAT Cresce in luoghi umidi tutto l’anno, nei fondovalle e lungo i fossati. Molto esigente nelle caratteristiche del terreno    

 

               

                

       

 


 

Tuber macrosprum Vitt.

TARTUFO NERO LISCIO

(non presente nel territorio lariano)

 

 

CARPOFORO  Globoso, spesso irregolare, raramente più grande di un uovo di gallina
 PERIDIO Di colore bruno-nerastro con sfumature rugginose, con verruche molto appiattite, dall’aspetto liscio.
 GLEBA Grigiastra o grigio-brunastra, molto soda, con fitte venature biancastre. Presenta spore molto grandi, bruno-giallastre, talvolta visibili con una lente d’ingrandimento
 PROFUMO intenso, agliaceo, ricorda quello del T. magnatum
 SAPORE Grato, simile al T. magnatum
 PIANTE Nocciolo, roverella, pioppi, salici, tigli, carpino nero 
 HABITAT Condivide medesimo habitat di T.magnatum    

  


 

Tuber melanosporum Vitt.

TARTUFO NERO PREGIATO

(sporadico nel territorio lariano)

pregiato2

 

CARPOFORO  Tondeggiante o irregolare e lobato; dimensioni da una nocciola fino ad una grossa arancia
 PERIDIO Di colore nero con riflessi rugginosi, verruche piramidali più o meno appiattite, depresse al centro
 GLEBA Compatta, nero-brunastra, con numerose vene biancastre, fitte e sottili
 PROFUMO Intenso e aromatico, non pungente, gradevole
 SAPORE Delicato, squisito, dolce
 PIANTE Farnia, nocciolo, carpino nero, tiglio, cisto rosso, leccio
 HABITAT Pendii esposti al sole e alberi isolati, terreni drenanti, fino a 1100 m.  

 


 

Tuber brumale Vitt.

TARTUFO NERO INVERNALE

(cresce nel territorio lariano)

 

brumale2

 

CARPOFORO  Forma globosa, abbastanza regolare; di norma non supera le dimensioni di un uovo di gallina
 PERIDIO Verruche bruno- nere abbastanza appiattite simili a quelle di T. melanosporum
 GLEBA Grigio-nerastra, con venature grandi e rade
 PROFUMO Forte e persistente, che ricorda la rapa. Nella  varietà Moscathum ricorda l’odore del muschio
 SAPORE Abbastanza marcato e persistente, meno squisito  degli altri tartufi neri
 PIANTE Tigli, querce, nocciolo, carpino nero
 HABITAT Luoghi freschi, terreno a ph anche neutro 

 


 

Tuber aestivum Vitt.

TARTUFO SCORZONE

(cresce nel territorio lariano)

scorzone2

 

CARPOFORO  In genere di forma tondeggiante, talora con qualche depressione; la
pezzatura varia dalla nocciola al mezzo chilo, a volte anche oltre.
 PERIDIO Costituito da grosse e dure verruche bruno-nere, piramidali e sporgenti, che
gli conferiscono la tipica rugosità e consistenza.
 GLEBA Soda e polposa, di color nocciola più o meno intenso a seconda del
grado di maturazione; solcata da numerose vene bianche ramificate e meandriformi.
 PROFUMO Delicato e gradevole, ricorda un po’ il malto d’orzo torrefatto o materie in
fermentazione.
 SAPORE Consistente e grato, che ben si presta a conservazioni in salse o prodotti derivati.
 PIANTE
  • Alcune piante della famiglia delle querce, come Leccio, Cerro, Rovere e Roverella
  • Carpino nero e bianco
  • Faggio
  • Pioppo
  • Nocciolo
 HABITAT Luoghi freschi, terreno a ph anche neutro 

 


 

Tuber uncinatum Vitt.

TARTUFO UNCINATO

(sporadico nel territorio lariano)

 

CARPOFORO   solitamente tondeggiante o con qualche  depressione, dimensioni da quelle di una nocciola fino ed oltre mezzo chilo
 PERIDIO costituito da grosse e sporgenti verruche nere, molto dure e robuste
 GLEBA  generalmente più scura di T. aestivum
 PROFUMO generalmente più intenso di T. aestivum,  gradevolmente pungente
 SAPORE più gradevole e intenso di T. aestivum
 PIANTE faggio, nocciolo, carpino nero, carpino bianco leccio, querce 
 HABITAT boschi freschi e umidi, sfugge ai raggi del sole, solitamente ad altitudini  più elevate di T. aestivum

 


Tuber mesentericum

TARTUFO NERO ORDINARIO

(cresce nel territorio lariano)

mesentericum2

 

CARPOFORO  Generalmente globoso, con caratteristica  depressione o cavità basale; dimensioni fino a delle di un uovo di gallina, raramente oltre
 PERIDIO Dure e fitte verruche piramidali, più piccole di T. aestivum
 GLEBA Dal beige al bruno-nocciola, solcata da evidenti vene biancastre più o meno spesse
 PROFUMO Spiccato, secondo alcuni sgradevole, che tende a migliorare se esposto all’aria, ricorda l’acido fenico
 SAPORE Forte, marcato, tendente all’amarognolo
 PIANTE Carpino nero, nocciolo, faggio, roverella
 HABITAT Boschi più o meno radi, anche “sporchi”, si adatta a diversi terreni

 


 

Tuber borchii

TARTUFO BIANCHETTO

(sporadico nel territorio lariano)

borchii2

 

CARPOFORO  Generalmente globoso, non troppo regolare; dimensioni fino a delle di un uovo di gallina, raramente oltre
 PERIDIO Liscio, color bianco ocra, a volte tendente al rossiccio
 GLEBA Piuttosto chiara, solcata da grossolane venature biancastre, tende a scurirsi con la maturazione.
 PROFUMO Più delicato all’inizio, man mano che matura diventa sempre più intenso con forti sentori di aglio
 SAPORE Piuttosto forte, piccante e molto agliaceo
 PIANTE Elicrisio, Lupinella,Pino d'aleppo,Pino domestico,Pino eccelso,Pino laricio,Pino marittimo,Pino nero,Pino strobo,Rovere,Roverella
 HABITAT Predilige i terreni sabbiosi, sabbioso-limosi, e calcareo argillosi